mercoledì 11 gennaio 2023

Marco STORARI


DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL LUGLIO 2010
Marco Storari entra nel gruppo dei portieri bianconeri. «Primo, secondo o terzo? Decida Del Neri un allenatore capace, che capisce di calcio, con il quale nella Sampdoria abbiamo fatto cose straordinarie». E sì, perché Storari, di proprietà del Milan, ha vissuto la seconda fase della scorsa stagione in blucerchiato. Ora il portiere pisano, classe ‘77, è arrivato alla Juventus: «Sono orgoglioso di essere qui. Arrivo in un grande club in cui ci sono stati cambiamenti importanti e sono sicuro che saranno di buon auspicio per una stagione in cui la squadra avrà voglia di riscattarsi».
Prima di arrivare alla Juventus, Storari ha attraversato diverse esperienze. Cresciuto nel Ladispoli, passa al Perugia nel 1995 e successivamente al Montevarchi nel 1998. La sua prima grande soddisfazione arriva con la maglia dell’Ancona nel 1999-2000, quando partecipa alla stagione della promozione in serie B. Dopo una fugace apparizione nel Napoli, compie un’altra volta un salto in avanti con l’accesso alla serie A con il Messina nel 2003-04. Nella stagione successiva risulta determinante per lo splendido campionato dei siciliani, che finiscono il torneo al settimo posto in classifica.
Dopo diversi anni con la formazione giallorossa, nella sessione invernale del mercato 2007, Storari approda al Milan, dove firma un contratto fino al 2010. Sono poche però le apparizioni tra i rossoneri. Il portiere decide allora l’avventura all’estero trascorrendo sei mesi nella Liga, in forza al Levante. Nel gennaio del 2008 gli tocca nuovamente fare le valigie: il Milan lo gira al Cagliari di Allegri, con il quale compie il miracolo di una salvezza dai più ritenuta impossibile dopo il disastroso andamento del girone d’andata. Ma i viaggi non sono ancora finiti: nel 2008-09 la società rossonera lo manda a Firenze, dove però non trova posto, chiuso com’è da Frey.
Si arriva così all’ultima annata, il 2009-10, probabilmente la migliore della sua lunga carriera. Storari la inizia come titolare nel Milan, ma poi perde il posto dopo un infortunio nel mese di ottobre. A gennaio giunge il tempo di un nuovo trasferimento: Marco finisce nella Sampdoria di Delneri e si rivela uno degli straordinari artefici della conquista del quarto posto, che vale la qualificazione in Champions League. I blucerchiati vorrebbero proseguire un rapporto che ha dato reciproche soddisfazioni, ma Storari torna ancora una volta al Milan, per poi passare in bianconero.
In carriera ha la fama di para rigori, meritatamente conquistata attraverso lo studio metodico degli avversari. Marco ha anche confessato che prima dell’esecuzione del tiro va a “distrarre” l’esecutore proponendo di scommettere la maglia: chi vince ottiene quella dell’altro. È così che si è costruito una bella collezione, anche se gli manca quella di Totti al quale parò un cucchiaio: il capitano della Roma non la prese bene, quel giorno...    

L’esordio in maglia bianconera avviene il 29 luglio 2010, in Irlanda contro lo Shamrock Rovers, nella partita valida per il terzo turno preliminare di Europa League, vinta per 2-0 dalla Juventus. La stagione è sicuramente molto negativa ma Marco è uno dei pochi a salvarsi dal grigiore generale. Il portiere pisano riesce sempre a trasmettere sicurezza alla propria difesa, attirando le simpatie dei tifosi bianconeri. Si conferma anche molto abile a parare i rigori, ne sa qualcosa il clivense Marcolini che vede il suo tiro dagli undici metri respinto, in Chievo-Juve terminata 1-1. Completamente ristabilito, Buffon riprende il suo posto fra i pali all’inizio del 2011 e Marco deve accontentarsi delle partite in Coppa Italia e di qualche presenza sporadica in campionato. Comunque sia, alla fine della stagione riesce ad accumulare 31 presenze.
Comincia il trionfale campionato 2011-12 che vedrà la Juventus vincere lo scudetto da imbattuta. Buffon salta solamente le due partite casalinghe contro Genoa e Fiorentina e a Marco non resta che difendere la porta bianconera in Coppa Italia. Resta la soddisfazione di raggiungere la finale, persa poi contro il Napoli. Nonostante le voci di mercato, Storari conferma la proprio volontà di rimanere a Torino, felice di indossare la maglia bianconera.
Solamente 9 presenze nella stagione successiva ma per Marco c’è la soddisfazione di indossare la fascia di capitano in tre occasioni. E poi c’è il secondo scudetto consecutivo da festeggiare. «I miei obiettivi per il futuro? Spero di vincere tutto quello che c’è in palio. Ho un altro anno di contratto, sto molto bene a Torino, mi piacerebbe rinnovare. Pur avendo 36 anni, non penso a lasciare il campo. Voglio ancora togliermi delle soddisfazioni con questa maglia».
I triangolini tricolori diventano tre nel 2013-14, anche se le presenze si riducono ulteriormente: solamente 8, delle quali 6 in campionato e due in Coppa Italia.
Trionfale è invece il 2014-15: Marco ha la grandissima soddisfazione di alzare la decima Coppa Italia, conquistata da protagonista con grandi prestazioni. «Davvero tutto molto bello: conquistando la Decima siamo entrati nella storia. Continua la stagione super di un gruppo che ha grandi valori. Essere tra i protagonisti del successo, giocando da titolare l’intera competizione sino all’ultima sfida, ha avuto un significato speciale. Inoltre, nel primo anno di Conte in panchina perdemmo proprio in finale contro il Napoli e quella sconfitta mi andò di traverso. Ecco perché vincere questa Coppa Italia è stato per me ancora più gratificante: la inseguivo da quattro anni».
Grandi prestazioni che si ripetono anche in campionato, nel poco spazio lasciatogli da Buffon. Una su tutte la partita di San Siro contro l’Inter, quando compie due parate sensazionali, salvando la vittoria bianconera. «È stata un’ottima prestazione di tutta la squadra. Ci tenevamo a far bene, anche se a livello di classifica contava poco, perché Inter-Juventus resta il Derby d’Italia. Ogni giocatore vorrebbe giocarlo ed io ho avuto questa preziosa opportunità. Alla fine la gioia è stata doppia: sarà una partita che ricorderò per tutta la mia vita».
Storari, al termine del campionato, decide di lasciare Torino e la Juventus e si trasferisce a Cagliari. Queste le sue parole di commiato: «È stato necessario qualche giorno per trovare le parole. Ed esprimere le sensazioni di questo momento. Gli ultimi cinque anni sono stati i più belli della mia vita privata e professionale. Anni di grande sacrificio e di grandi successi. Ma arriva sempre l’ora in cui bisogna fare delle scelte. Grazie a tutti quelli che hanno fatto sì che questi anni rimanessero nel mio cuore per sempre. I miei compagni, la società e i tifosi. Tutti quelli che mi hanno fatto sentire il loro affetto. La Juve sarà sempre la mia casa. Accolgo quest’altra sfida adesso. Credendoci sempre con tutta la carica che ho. Perché vincere, non è importante è l’unica cosa che conta».
Il saluto del sito bianconero: «Descrivere con un’istantanea cinque indimenticabili stagioni come quelle di Marco Storari alla Juventus è difficile. Proveremo pertanto a usarne due, distanti l’una dall’altra appena quattro giorni. La prima appartiene a Inter-Juventus, 16 maggio 2015: la Juve, già Campione d’Italia, si è portata in vantaggio negli ultimi minuti di gara con Alvaro Morata, ma i nerazzurri non ci stanno e provano l’ultimo arrembaggio. Rodrigo Palacio arriva davanti al portiere e calcia rasoterra all’angolino basso, in corsa, da pochi passi. È una parata difficilissima. In un decimo di secondo il portiere si tuffa e respinge. Il pallone finisce però sui piedi di Icardi, che scarica in porta il tap-in, a botta sicura. Niente da fare, sulla sua strada c’è ancora quel portiere, che si allunga con un colpo di reni e manda il pallone in angolo, salvando porta e risultato. Questi è anche il protagonista della seconda istantanea, scattata quattro giorni più tardi all’Olimpico, sotto il cielo stellato di Roma: ritrae uno dei grandi veterani della Juventus che alza la decima Coppa Italia bianconera con l’entusiasmo di un ragazzino. Lo stesso con il quale ha sostituito, in tutti questi anni, il portiere più grande di tutti e con il quale ha condotto i bianconeri alla vittoria di un trofeo che mancava in bacheca da vent’anni. Quel portiere si chiama Marco Storari. Esperienza e classe da vendere, al suo curriculum da giramondo si aggiungerà ora un nuovo capitolo: dal prossimo anno Marco difenderà la porta del Cagliari, squadra che si è assicurata i suoi servigi per la seconda volta. I rossoblù arricchiranno la loro rosa con un campione capace non solo di dare sicurezza al reparto con prodezze che pochi altri, a questo punto della loro parabola sportiva, sarebbero capaci di compiere. Come, infatti, attesta quest’altra istantanea, la terza, se ce lo consentite, Marco è un trascinatore nato. Un leader vero, che fa parlare i suoi guantoni quando si tratta di sbarrare la strada agli attaccanti avversari ma capace di farsi sentire quando c’è da spremere ogni fibra del proprio corpo per raggiungere l’obiettivo più importante di tutti: la vittoria. Dopo cinque indimenticabili anni insieme passati a sudare, soffrire, vincere e trionfare, gli auguriamo ora di togliersi tante altre soddisfazioni nel corso della sua nuova avventura rossoblù. Grazie mille, Marco, e in bocca al lupo!».

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